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Dubuffet, Natcel Duchamp, Picasso, Robert
Rauschenberg, Man Ray e Kurt Schwitter, nonché di J.
Cornell.
Senza la presunzione di paragonarmi a nessuno degli artisti
citati, ho cercato quindi di “scatolare “ la fiaba di
Pinocchio nelle sue più svariate forme, cercando, attraverso
un gioco di montaggi e smontaggi tra oggetti e disegni del
burattino, di contribuire ad esaltare questo fantastico
personaggio, attraverso un personale approccio teso a
“sistematizzare” e sublimare una produzione oggettistica
artigianale e a volte Kitch, che coinvolge grandi e piccoli.
Mi piace concludere con le parole del mio caro amico e
artista Giuseppe Antonello Leone, “Aldo Capasso, da
collezionista di gadget e libri, diviene regista -surreale .
Componendo con austerità sacrale centinaia di teche narranti
la vicenda di un padre e di un figlio in spazi formali
rigorosamente quadrati.” Le opere esposte sono parte della
produzione raccolta nella mia casa-studio a Napoli che
l'affettuoso Leone ha definito Pinocchioteca.
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